Ricordi delle Siria di quaranta anni fa
Nel 1980, sono passati quarant’anni, abbiamo attraversato la Siria con i mezzi locali, bus e treno con il nostro zaino in spalla, provenendo dalla Turchia in direzione Giordania. Il percorso che abbiamo effettuato in Siria si può vedere nella mappa, tracciato da una linea arancione. Mi sono deciso di inserire nel mio blog le poche foto, purtroppo, che allora scattammo, a testimonianza di monumenti, palazzi, villaggi e momenti di vita che la lunga guerra in Siria ha distrutto e cambiato. Le foto che abbiamo digitalizzato sentono il peso degli anni, perciò appariranno con qualche difetto
Il percorso segue la linea gialla
Aleppo
Le prime sono quelle di Aleppo che i bombardamenti hanno completamente distrutto. Le foto della famiglia di due anziani coniugi che ci ha ospitato nella loro antica casa nel quartiere medievale della città, dopo che girovagando per le viuzze del quartiere, abbiamo fatto conoscenza con la signora . Le immagini della cittadella fortificata che non era visitabile allora, occupata dalle truppe di Hafiz al-Assad. (padre dell’attuale dittatore), trasformata in quartiere generale.
Hama
Ma l’esperienza più intensa ce l’ha riservata la bellissima e antica città di Hama con il cigolio delle sue Norie. Poco tempo dopo la nostra visita, questa città, ancora prima dell’attuale guerra, conobbe il terrore e la distruzione ad opera del regime di Assad. Per debellare i Fratelli Musulmani, un movimento clandestino che si opponeva al regime e che aveva forti radici in Hama, la città venne messa a ferro e fuoco. Fu una immensa carneficina, vennero uccise migliaia di persone, si parlò di venticinquemila vittime.
Un incontro particolare
Una sera, girovagando per la città vecchia, fummo avvicinati da un giovane che saputo che eravamo italiani ci invitò a seguirlo. Ci fece entrare in una stanza fuori mano di un vecchio palazzo. Con nostra sorpresa, attorno ad un grande tavolo, stavano seduti una dozzina di giovani studenti universitari, con i quali ci intrattenemmo a parlare di politica e del regime. Era una cellula clandestina dei Fratelli Musulmani. Al mio tentativo di fotografarli opposero un deciso rifiuto. Ho raccontato questo episodio perché l’opposizione al regime veniva da molto lontano.
L’opposizione al regime
I grandi cambiamenti nei paesi arabi che presero il nome di socialismo panarabo ed ebbero l’appoggio e l’ispirazione dell’Unione Sovietica produssero dei movimenti di resistenza che nei primi tempi ebbero i connotati di movimenti di liberazione. Quei regimi socialisti se da una parte liberarono i paesi arabi dal potere di monarchie assolute, dall’altra finirono con il sostituirle con regimi altrettanto dispotici, ma soprattutto nemici delle loro tradizioni. I Fratelli Musulmani furono inizialmente un movimento di giovani intellettuali che volevano il rispetto delle tradizioni, ma anche la democrazia.
Una richiesta poco ortodossa
Quando la mattina dopo l’incontro con gli studenti, prendemmo un caffè con uno di loro che aveva desiderato incontrarci di nuovo. Parlammo a lungo ancora e alla fine dell’incontro ci chiese con un po’ di imbarazzo se potevamo spedirgli dall’Italia del vino che lo avrebbe bevuto con i suoi compagni alla nostra salute. Quando ritornammo in Italia gli spedimmo una cassetta con quattro bottiglie di vino, che arrivarono perché ricevemmo una lettera di caloroso ringraziamento. Erano giovani della resistenza, mussulmani ma non bigotti. Ho spesso ripensato a quei giovani che è molto probabile non furono risparmiati dalla repressione di Assad.
In treno da Aleppo a Latakia
Una linea ferroviaria a scartamento ridotto con un trenino a nafta ci ha trasportato per le campagne tra Aleppo e Latakia e Latakia – Hama . Così ci sono apparsi i villaggi tradizionale a pan di zucchero .
Latakia
La nostra camera di albergo dava su un grande viale della città di Latakia , e una mattina ci siamo svegliati dalle voci animate che venivano dalla strada . Così da una posizione privilegiata abbiamo assistito alla visita alla città di Assad . Migliaia di persone si erano raccolte per vederlo .
Tartus
Nell’isola di fronte alla città sorge l’isola di Aradus (oggi Ruad) i cui abitanti nel secondo millennio a.C. fondarono la città di Tartus ( Antaradus)
Damasco
La grande Moschea degli omayyadi , le vecchie mura , la Moschea dei Dervisci e l’ospedale pediatrico che abbiamo visitato guidati dal medico russo ( il regime di Hafiz al-Assad gravava intorno all’unione sovietica )