Le terme di Pamukkale patrimonio dell’Unesco.
Il cambiamento climatico è uno dei grossi problemi del nostro tempo che occupa il dibattito pubblico in questi ultimi anni. È la più recente e grave manifestazione dell’Antropocene – L’epoca umana. In questo articolo mi soffermo su un altro aspetto di un’altra attività umana che ha anch’essa pochi decenni e che ha inciso sulle condizioni del nostro pianeta. Mi riferisco al turismo di massa, all’annuale biblico esodo di centinaia di milioni di persone che invadono ogni anno ambienti naturali , luoghi protetti, siti archeologici ecc. Una presenza massiccia che degrada, corrompe equilibri delicati e rende irriconoscibili luoghi che sono patrimonio dell’umanità. Vorrei portare un esempio che mi è capitato di recente di rivivere.
Un viaggio quaranta ani fa
Nel 1980 si fece un viaggio che iniziava a Trieste su l’ Orient Express che terminò a Istanbul . Proseguimmo con autobus locali, visitando la Turchia, la Siria e la Giordania. Facemmo il viaggio di ritorno in senso inverso, con una breve deviazione all’isola di Cipro. In Turchia visitammo le terme naturali di Pamukkale che in turco significa castello di cotone. È uno dei luoghi più belli e suggestivi del pianeta. Vicino si trovano le rovine della città di Hierapolis, una città ellenistico-romana della Frigia. Il sito è diventato uno dei patrimoni dell’UNESCO, appena in tempo per evitarne la completa distruzione. I movimenti tettonici non solo hanno causato frequenti terremoti in Turchia , ma hanno anche permesso la nascita di numerose fonti termali che hanno prodotto a Pamukkale uno dei più belli spettacoli della natura. I siti turistici che propagandano un viaggio a Pamukkale non fanno menzione dello stato attuale della località e riportano le immagini del passato.
Pamukkale oggi
Dal blog di Wikimedia alla voce Pamukkale veniamo a conoscenza che:
Sfortunatamente Pamukkale venne deturpata nel corso del XX secolo, alcuni hotel furono costruiti sopra al sito, distruggendo parte delle rovine di Hierapolis. L’acqua calda fu incanalata allo scopo di riempire le piscine artificiali degli alberghi. Gli scarichi di queste ultime per anni riversarono le acque reflue direttamente sul sito contribuendo in maniera determinante all’inscurimento delle vasche calcaree. Fu anche costruita una strada asfaltata in mezzo al sito per permettere ai visitatori di raggiungere la parte alta della formazione in bici, moto o a piedi. Inoltre fu concesso a questi ultimi di lavarsi all’interno delle vasche calcaree utilizzando detergenti di natura industriale aggravando ulteriormente il problema. A seguito dei danni prodotti, L’UNESCO è intervenuta, predisponendo un piano di recupero nel tentativo di invertire il processo di inscurimento. Gli hotel furono demoliti, e la strada coperta da piscine artificiali che sono tuttora accessibili, a differenza del resto, dai turisti a piedi nudi. Una piccola trincea è stata scavata lungo il bordo, al fine di recuperare l’acqua ed evitarne la dispersione. Le parti brune sono sbiancate lasciandole al sole, in assenza di acqua per diverse ore al giorno. Per questo motivo molte piscine sono vuote. Alcune aree sono coperte d’acqua per un paio di ore al giorno.
Un confronto
Vediamo alcune immagini di Pamukkale oggi e confrontiamole con la testimonianza delle immagini del nostro viaggio riprese quasi mezzo secolo fa.
Le immagini di Pamukkale oggi
Immagini di Pamukkale quaranta anni fa
Sono immagini che mostrano Pamukkale che viene goduta dagli abitanti del luogo, unici frequentatori domenicali. Le famiglie si ritrovano con i figli che si bagnano allegramente mentre le donne sono solo spettatrici. Hierapolis è ancora da scoprire e da recuperare.