Un viaggio nel Mali in Africa
Ho messo nel mio sito questo “articolo “ nel quale presento un mio viaggio fatto oltre trenta anni fa , nel 1986 , in Africa nella nazione del Mali. Il turismo di massa , soprattutto , ha cambiato profondamente quei luoghi che allora erano accessibili solo a chi aveva un buon spirito di avventura e di adattamento. Vi propongo la cronaca di una parte del viaggio attraverso le foto che scattai . Mi sembra un documento interessante del passato che potremmo dire , per la qualità , remoto. Oggi questo paese e le sue città sono diventate insicure per il terrorismo jadista , mentre le immagini testimoniano di una convivenza e una tolleranza tra religioni e razze diverse che nel passato erano alla base della civiltà del popolo del Mali .
La città di Mopti
Nel nostro viaggio sostiamo nella cittadina di Mopti . Rispetto alla regione dei Dogon ( altra successiva meta ) si trova più a nord , a circa cento chilometri di distanza . Quando vi arrivammo nel 1986 Mopti era solo un grande villaggio . Si trova nel delta formato dalle acque del fiume Bani che confluisce in quelle del fiume Niger . La città è localizzata su tre isole . E’ un porto fluviale importante . E’ un crocevia di commerci , vi si incontrano molte etnie che popolano il Mali come Dogon, Fulani , Bambara, Bozo, Bwa, Songhai, Tukulor , Mauri , Peul .
Il porto fluviale di Mopti nel Niger
Il suo porto fluviale ha la forma di una grande conchiglia , con le sponde pavimentate in pietra che degradano dolcemente ; infatti le imbarcazioni sono a fondo piatto , molte sono piroghe. Non ho visto durante la visita una sola imbarcazione a motore . Vorrei con le foto raccontare la vita del porto dove si incontrano mille razze , si viene incantati da un caleidoscopio di colori , ti trovi intorno tanta gente ma tutto è tranquillo . Ai lati del porto tantissime donne e uomini lavano i loro corpi . Le donne fanno il bucato , e distendono i loro panni sulle sponde , i bambini seguono le loro madri . Alla sera , prima del tramonto , le piroghe si caricano di donne che dopo la giornata passata a Mopti tornano nei loro villaggi , solcando il grande fiume Niger .
Il fiume Niger è come una autostrada
Il fiume è sopratutto una via di comunicazione . Centinaia di imbarcazioni lo solcano trasportando legname , generi alimentari , tessuti , animali ecc.. Al porto vi lavorano centinaia di facchini , uomini di fatica che manualmente caricano e scaricano senza interruzione le merci . E’ l’immagine di un grande formicaio . Mucchi di merci sono accatastate sulle sponde del porto , non c’è nessun mezzo di trasporto , non ci sono sollevatori , nè gru . Le merci sono spostate soltanto con il lavoro muscolare .
Le immagini di trenta anni fa del porto
“Le piroghe sono ormeggiate lungo i bordi del fiume: gli uomini si denudano per urinare e defecare, a poca distanza le donne lavano i panni e i bambini , altri delle pecore .
È la vita del fiume ed è la vita che offre il fiume, in un paese dove l’acqua è un bene di un valore
inestimabile e chi ne usufruisce , inconsapevolmente , ne devasta le proprietà . Tutto è concesso lungo i bordi del fiume: le donne hanno il seno scoperto e gli uomini liberano le parti più intime . Nessuno sembra scomporsi: ai bordi del fiume gli occhi non vedono e tra una piroga e l’altra ognuno sembra trovare un angolo riservato” .
La città di Mopti
“Le strade della città sono fiancheggiate da caniveaux, dei canali dove si convogliano le acque di scarico. È una sorta di sistema fognario “aperto”, dove le persone versano rifiuti di ogni genere, e che si dirige al fiume , nelle cui acque i rifiuti si disseminano , disperdendosi completamente con la piena del periodo delle piogge. L’odore di sostanze decomposte, esposte al caldo violento dell’Africa saheliana, è intenso. Tuttavia, la vita dei residenti si svolge normalmente, nell’oblio di blatte e insetti.”
Un piccolo villaggio sul delta del Niger
Abbiamo noleggiato una piroga di legno con rematore che ci ha portato in circa due ore in un lontano villaggio . Il villaggio è su una isola piatta in mezzo al Niger . E’ fatto di pochi vicoli stretti , le case sono di fango e paglia . Al centro una graziosa moschea . Ci accoglie una folla di bambini festanti .
2 commenti
Bellissime foto e bella documentazione
grazie
Grazie per il tuo giudizio. Se ti può interessare nella categoria Archivi> Viaggi nel tempo puoi trovare altri reportage come quello sui Dogon, una etnia del Mali.