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Carl Wilhelm Scheele
Ho riscoperto la figura del grande scienziato Carl Scheele , contemporaneo di Lavoisier, durante un viaggio che ho compiuto in Svezia , e in particolare a Stoccolma . E’ prima necessario spendere due parole sul villaggio di Skansen . Stoccolma è una bella città costruita su tante isole , in una delle quali , conosciuta come Kungliga Djurgarden ( Giardino Reale ) , all’inizio del XIX c’erano soltanto colline e piante .
L’iniziativa di Artur Hazelius
Durante la prima decade dell’ottocento un ricco commerciante John Burgman costruì in collina a Kungliga Djurgarden un belvedere estivo con un magnifico giardino . La proprietà di questo magnate fu chiamata Skansen , dato che era vicino ad un piccolo fortino (skans = piccola fortezza ). La proprietà comprendeva più di quattro ettari di terreno che nel 1891 passarono nelle mani di Artur Hazelius . Si deve a questo straordinario personaggio la nascita nel 1891 del primo museo all’aperto del mondo . Per circa venti anni aveva girato in lungo e in largo le campagne svedesi collezionando costumi tradizionali , suppellettili , mobili ed attrezzi dell’antica cultura contadina .
L’isola di Skansen è un museo all’aperto
A Skansen concretizzò l’idea che alla fine aveva maturato : fare un museo vivo che avesse uno scopo didattico , di educazione popolare . Così dalle campagne e dai paesi della Svezia trasportò a Skansen abitazioni intere appartenute a operai , contadini e ricchi borghesi , fattorie agricole complete , laboratori e botteghe artigiane, perfino chiese e scuole , che poi venivano fedelmente rimontate , mantenendo conservati gli ambienti interni e gli arredi . La foto rappresenta un modello del vasto territorio della collina di Skansen a Stoccolma dove sono distribuiti decine edecine di edifici d’epoca tra il 1600 e il 1800. Oggi Skansen è un museo all’aperto dove persone preparate , in costume d’epoca , ti raccontano la storia di quegli edifici , delle persone che vi vivevano , dei mestieri che vi si svolgevano . Vale davvero la pena di visitarlo il museo di Skansen . E’ un tuffo emozionante in un lontano passato .
Chi era il chimico Scheele
E’ proprio in una di queste strutture che è conservata l’antica farmacia di Köping del chimico Scheele con i suoi arredi originali . ( l’immagine accanto raffigura la casa e la farmacia di Scheele a Köpling) Accanto è conservata anche la farmacia del palazzo reale di Drottningholm , vicino Stoccolma . Sono ambienti che risalgono al ‘700 . Questo grande chimico svedese appartiene a quella non frequente categoria di scienziati che ha imparato il mestiere a bottega . Lo potremmo accostare in questo al geniale chimico e fisico Faraday . Scheele è nato nel 1742 ed è morto nel 1786 , quindi è contemporaneo di Lavoisier .
Lavoisier e Scheele due personaggi diversi
Rispetto a lavoisier , un personaggio pubblico , accademico , uomo ricco e di successo si contrappone Scheele che non è mai stato a suo agio nel mondo accademico , dal quale non era accettato per la sua mancanza di titoli accademici , che non ha mai avuto a disposizione il laboratorio attrezzato che invece aveva Lavoisier o l’Accademia Svedese . Ha lavorato fin dall’età di quattordici anni , iniziando come apprendista in una farmacia di un amico di famiglia a Guthenburg , sostituendo il fratello più grande morto di tifo .
La sua passione : il laboratorio
Manifestò una grande passione per l’attività di laboratorio , passando tutto il suo tempo libero a studiare e sperimentare tanto che il farmacista scrisse alla sua famiglia preoccupato :
“ con la sua ostinata diligenza , nuoce a se stesso , perché passa metà della notte studiando libri che sono troppo complessi per lui “.
In modo critico ripeteva quelle esperienze che trovava descritte in letteratura , spesso mettendo in dubbio le conclusioni a cui si era arrivati .
Un peregrinaggio tra farmacie
Passò otto anni nella farmacia di Guthenburg per poi sportarsi in quella di Malmo . In entrambi i casi ebbe la fortuna di lavorare con farmacisti che condividevano con lui la passione per la chimica e lo incoraggiarono a usare il laboratorio della loro farmacia per condurre esperimenti . Usava il suo stipendio per comprare nella vicina Copenaghen , città culturalmente e commercialmente viva, la letteratura più aggiornata in chimica e farmacia . A Malmo scrisse il suo primo articolo scientifico dove descriveva l’isolamento e la caratterizzazione dell’acido ossalico e successivamente dell’acido tartarico . Sempre come apprendista trovò una collocazione in una farmacia a Stoccolma per poi giungere a Uppsala.
Una conoscenza importante
Nel frattempo era entrato in contatto con il mondo dell’Accademia delle Scienze . In Uppsala conobbe l’accademico Torbern Bergman con il quale avviò una collaborazione tra le più proficue nella storia della scienza . Fu attraverso Bergman che Scheele , malgrado fosse soltanto un avventizio farmacista , entrò a contatto con la comunità scientifica . La collaborazione con Bergman allargò il campo delle sue conoscenze includendo anche l’analisi chimica dei minerali .
Finalmente farmacista !
Nel 1775 finalmente potè entrare in possesso di una farmacia a Köpling. In questa cittadina resterà fino alla sua morte , avvenuta prematuramente . Scrivendo ad un amico si rivolgeva con queste parole :
“ Tu puoi pensare , forse, che le preoccupazioni materiali mi assorbiranno e mi porteranno lontano dagli esperimenti chimici . Niente affatto !! . Questa nobile scienza è il mio ideale . Sii paziente e presto vedrai qualcosa di nuovo da apprendere “ .
La sua fama di chimico esperto e preparato si era diffusa all’estero. Declinò diverse offerte molto allettanti arrivate da Stoccolma , Berlino e Londra . Uno dei commenti di Scheele fu il seguente :
“ Non posso fare di più oltre che mangiare il mio cibo ; questo lo posso fare anche a Köping . Non è necessario che io cerchi altrove “.
Egli rispose all’offerta venutagli da Berlino in questo modo :
“Dopo attenta riflessione , declino l’offerta . Io sono lontano da essere aggiornato sui progressi della chimica , come una tale posizione richiederebbe , e sono persuaso che troverò il mio pane quotidiano anche a Köping “
Le sue scoperte
All’inizio del 1775 Scheele venne eletto membro della Accademia Reale Svedese . Dopo Il viaggio a Stoccolma per ricevere l’onorificenza non lasciò più Köping. Per inciso , secondo una ordinanza del 1698 , che è rimasta in vigore nel 1900 inoltrato , un farmacista doveva essere disponibile “ giorno e notte , nei giorni della settimana e domenica , sempre uguale “. Oltre agli acidi ossalico e tartarico rammentati prima , isolò l’acido lattico e la glicerina . Produsse quando era a Malmo acido nitroso , acido fluoridrico e cloro , isolò il manganese . Contribuì in modo decisivo alla scoperta del molibdeno e tungsteno . In Uppsala decompose il pigmento blu di Prussia ottenendo acido cianidrico. Considerando la tossicità della sostanza è un miracolo che non morisse durante le sue esperienze .
Il primato della scoperta dell’ossigeno
La scoperta che lo ha reso popolare è stato l’isolamento dell’ossigeno che per primo ha compiuto anche se seguito poco dopo da Lavoisier e Priestley. Mi immagino Scheele una persona di poche parole , quasi sempre assorto nel suo lavoro , con poche esigenze materiali e con una vita privata dedicata completamente alla ricerca . Diventerà compagna della sua vita la giovane vedova da cui otterrà la farmacia di Köpling e che sposerà poco prima di morire .
Una grande emozione
E’ un miracolo che si siano conservate nel tempo alcune parti della farmacia di Scheele . Mi ha emozionato l’idea che quegli oggetti siano stati usati da questo chimico straordinario . Un uomo che considerava lo studio della chimica il suo ideale di vita . Modesto e schivo è arrivato alla fama solo per gli importanti risultati del suo lavoro senza poter contare sull’appoggio delle accademie scientifiche . E’ con grande emozione che a Skansen sono entrato nella sua farmacia e mi sono aggirato tra le cose che gli sono appartenute .
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