Carl Wilhelm Scheele : lo scopritore dell’Ossigeno

by Roberto Poeti

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Carl Wilhelm Scheele

Ho riscoperto  la figura del grande   scienziato Carl Scheele  , contemporaneo di Lavoisier, durante un viaggio che ho compiuto in Svezia , e in particolare a Stoccolma . E’ prima necessario spendere due parole sul villaggio di Skansen . Stoccolma è una bella città costruita su tante isole , in una delle quali , conosciuta come Kungliga Djurgarden ( Giardino Reale ) , all’inizio del XIX c’erano soltanto colline e piante .

Carl Wilhelm Scheele ( 1742 – 1786)

L’iniziativa di Artur   Hazelius

Durante la prima decade dell’ottocento un ricco commerciante John Burgman   costruì in collina a Kungliga Djurgarden un belvedere estivo con un magnifico giardino . La proprietà di questo  magnate fu chiamata Skansen , dato che era vicino ad un piccolo fortino (skans = piccola fortezza ). La proprietà comprendeva più di quattro ettari di terreno che nel 1891 passarono nelle mani di Artur Hazelius . Si deve a questo straordinario personaggio la nascita nel 1891 del primo museo all’aperto del mondo . Per circa venti anni aveva girato in lungo e in largo le campagne svedesi collezionando costumi tradizionali , suppellettili , mobili ed attrezzi dell’antica cultura contadina .

L’isola di Skansen è un museo all’aperto

 

Il museo nella collina di Skansen a Stoccolma . La freccia indica la farmacia di Scheele

 

A Skansen  concretizzò l’idea che alla fine aveva  maturato : fare un museo  vivo  che avesse uno scopo  didattico , di educazione popolare . Così dalle campagne e dai paesi della Svezia trasportò  a Skansen  abitazioni intere appartenute a operai , contadini e ricchi borghesi  , fattorie agricole complete  , laboratori e botteghe artigiane, perfino chiese e scuole , che poi venivano fedelmente rimontate , mantenendo conservati gli ambienti interni e gli arredi . La foto  rappresenta un modello del vasto territorio della collina di Skansen a Stoccolma dove sono distribuiti decine edecine di edifici d’epoca tra il 1600 e il 1800.   Oggi Skansen è un museo all’aperto dove persone preparate , in costume d’epoca , ti raccontano la storia di quegli edifici , delle persone che vi vivevano  , dei  mestieri che vi si svolgevano . Vale davvero la pena di visitarlo il museo di Skansen . E’ un tuffo emozionante in un lontano passato .

Chi era il chimico Scheele

La casa e la farmacia di Scheele a Köpling

E’ proprio in una di queste strutture che è conservata  l’antica farmacia di Köping del chimico Scheele  con i suoi arredi originali . ( l’immagine accanto raffigura la casa e la farmacia di Scheele a Köpling) Accanto è conservata anche la farmacia del palazzo reale di Drottningholm , vicino Stoccolma . Sono  ambienti che risalgono al ‘700  . Questo  grande chimico svedese appartiene  a quella non frequente categoria di  scienziati che ha imparato il mestiere a bottega . Lo potremmo accostare in questo al geniale chimico e fisico  Faraday .  Scheele è nato  nel  1742 ed è morto nel  1786 , quindi è contemporaneo  di  Lavoisier .

 

Lavoisier e Scheele due personaggi diversi

Rispetto a lavoisier   , un personaggio pubblico  , accademico , uomo ricco e di successo  si contrappone  Scheele  che non è mai stato a suo agio  nel mondo accademico , dal quale non era accettato  per la  sua mancanza di titoli accademici , che non ha mai avuto a disposizione il laboratorio attrezzato che invece  aveva  Lavoisier o l’Accademia Svedese . Ha lavorato fin dall’età di quattordici anni , iniziando come apprendista  in una farmacia di un amico di famiglia a Guthenburg , sostituendo il fratello più grande morto di tifo .

La sua passione : il laboratorio

Manifestò una grande passione per l’attività  di laboratorio , passando tutto il suo tempo libero a studiare  e sperimentare tanto che  il farmacista scrisse alla sua famiglia preoccupato :

“ con la sua ostinata diligenza , nuoce a se stesso , perché passa metà della notte studiando libri che sono troppo complessi per lui “.

In modo critico ripeteva quelle esperienze che trovava descritte in letteratura , spesso mettendo in dubbio  le  conclusioni a cui si era arrivati  .

Un peregrinaggio tra farmacie

Passò  otto anni nella farmacia di Guthenburg per poi sportarsi in quella di Malmo . In entrambi i casi ebbe la fortuna di lavorare  con farmacisti che condividevano con lui la passione per la chimica e lo incoraggiarono a usare il laboratorio della loro farmacia per condurre esperimenti . Usava il suo stipendio per comprare nella vicina Copenaghen , città culturalmente e commercialmente viva,  la letteratura più aggiornata in chimica e farmacia  . A Malmo scrisse il suo primo  articolo scientifico dove descriveva l’isolamento e la caratterizzazione dell’acido ossalico e successivamente dell’acido tartarico . Sempre come apprendista  trovò una collocazione in una farmacia a Stoccolma  per  poi giungere a Uppsala.

Una conoscenza importante

Nel  frattempo  era entrato in contatto con il mondo dell’Accademia delle  Scienze . In Uppsala conobbe  l’accademico Torbern Bergman  con il quale avviò una collaborazione tra le più proficue  nella storia della scienza . Fu attraverso Bergman  che Scheele , malgrado fosse soltanto un  avventizio  farmacista , entrò a contatto con la comunità scientifica . La collaborazione con Bergman allargò il campo  delle sue conoscenze includendo anche l’analisi chimica dei minerali .

Nel luogo dove è questa moderna farmacia a Uppsala sorgeva nel 1770 la Lion Apothecary dove Scheele servì come apprendista cinque anni

Nella farmacia , nascosta dietro uno scaffale di farmaci , resta questa pittura ad olio che rappresenta la farmacia all’epoca di Scheele

 

Finalmente farmacista !

Nel  1775 finalmente potè entrare in possesso di una farmacia a Köpling.  In questa cittadina resterà fino alla sua morte , avvenuta  prematuramente  . Scrivendo ad un amico si rivolgeva con queste parole :

“ Tu puoi pensare , forse, che le preoccupazioni materiali mi assorbiranno e mi porteranno lontano dagli esperimenti chimici . Niente affatto !! . Questa nobile scienza è il mio ideale . Sii paziente e presto vedrai qualcosa di nuovo da apprendere “ .

La sua fama di chimico esperto e preparato si era diffusa all’estero. Declinò diverse offerte  molto allettanti arrivate da Stoccolma , Berlino e Londra . Uno dei commenti di Scheele fu il seguente :

“ Non posso fare di più oltre che  mangiare il mio cibo ; questo lo posso fare anche a Köping . Non è necessario che io cerchi altrove “.

Egli rispose all’offerta venutagli da Berlino in questo modo :

“Dopo attenta riflessione , declino l’offerta . Io sono lontano da essere aggiornato sui  progressi della chimica , come una tale posizione richiederebbe , e sono persuaso che troverò il mio pane quotidiano anche a  Köping “  

Le sue scoperte

All’inizio del 1775 Scheele venne eletto membro della Accademia Reale Svedese . Dopo Il viaggio a Stoccolma per ricevere l’onorificenza non lasciò più Köping. Per inciso , secondo una ordinanza del 1698 , che è rimasta in vigore nel 1900 inoltrato , un farmacista doveva essere disponibile “ giorno e notte , nei giorni della settimana e domenica , sempre uguale “. Oltre agli acidi ossalico e tartarico rammentati prima , isolò l’acido lattico e la glicerina . Produsse quando era a Malmo acido nitroso , acido fluoridrico e cloro , isolò il manganese . Contribuì in modo decisivo alla scoperta del molibdeno e tungsteno . In Uppsala decompose il pigmento blu di Prussia ottenendo acido cianidrico. Considerando la tossicità della sostanza è un miracolo che non morisse durante le sue esperienze .

 Il primato della scoperta dell’ossigeno

L’immagine  è tratta dal libro di Carl Scheele “Chemical observations and experiments on air and fire “ del 1780

La scoperta che lo ha reso popolare è stato l’isolamento dell’ossigeno che per primo ha compiuto anche se seguito poco dopo  da LavoisierPriestley.  Mi immagino Scheele una persona di poche parole , quasi sempre  assorto nel suo lavoro , con poche esigenze materiali e  con una vita privata dedicata completamente alla ricerca . Diventerà compagna della sua vita la giovane vedova da cui otterrà  la farmacia di Köpling e che sposerà poco prima di morire  .

Una grande emozione

E’ un miracolo  che si siano  conservate nel tempo alcune  parti della farmacia di  Scheele . Mi ha emozionato l’idea che  quegli oggetti siano stati  usati  da questo chimico  straordinario .  Un uomo  che considerava lo studio della chimica il  suo ideale di vita . Modesto e schivo  è arrivato alla fama solo per gli importanti risultati del suo lavoro  senza poter contare  sull’appoggio delle accademie scientifiche . E’ con grande emozione che  a Skansen sono entrato nella sua farmacia e mi sono aggirato  tra le cose che gli sono  appartenute .

 

 

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