La popolazione Dogon nel sud del Mali
Nel Luglio del 1986 abbiamo visitato io e mia moglie Graziella i paesi del Senegal e del Mali . Siamo partiti con i nostri zaini e con una tenda canadese . Questa puntata è dedicata alla scoperta della popolazione dei Dogon che abita una regione nel sud del Mali. Vi voglio raccontare con le immagini quello che abbiamo visto attraverso le diapositive che scattammo e che abbiamo trasformato poi in foto ( non c’erano allora le macchine digitali) .
Il confronto con oggi
Cercando su Google notizie sui Dogon ho scoperto come , dopo oltre 25 anni , quella regione sia oggi meta di un flusso turistico chiassoso e invasivo . Non so cosa resta della loro civiltà , della loro natura riservata e pacifica . Quando noi li visitammo , nei quattro giorni del nostro trekking , percorremmo più di ottanta chilometri ad eravamo i soli europei. Negli stessi luoghi che abbiamo visitato ci saranno ora alberghi e botteghe di souvenir . Allora dovemmo portare con noi acqua e viveri perchè l’idea di un posto dove comprare, durante il percorso , alimenti e bevande era semplicemente assurda .
Un mercato Dogon
Ci capitò di incontrare un mercato allestito all’aperto , in mezzo ai campi di mais . Avremmo voluto rifornirci di frutta e altri alimenti . Non trovammo niente se non tante cipolle , tuberi e altri poche cose non alimentari . Fu il solo scambio di prodotti che vedemmo durante quei giorni . Ho poi letto che questi mercati all’aperto in pieno campo sono luoghi dove la popolazione Dogon socializza e si ritrovano i parenti .
Dove si trova la terra dei Dogon
La foto satellitare dell’ Africa vista da Google Earth
I Dogon sono una delle oltre venti etnie che abitano la parte orientale del Mali , al confine Nord Ovest del Burkina Faso . E’ una popolazione di circa 300.000 persone che risiede in piccoli villaggi al di là della pianura alluvionale del complesso fluviale Niger-Bani , disseminati ai piedi ed alla sommità della falesia di Bandiagara , una parete rocciosa dell’altezza media di 400 metri che attraversa il Sahel per oltre 200 Km a sud di Timbuctu . Questo territorio oggi è sotto la protezione dell’UNESCO.
Da dove provengono i Dogon
Secondo le teorie antropologiche più accreditate i Dogon sarebbero i discendenti di una antica popolazione di nomadi originari del Mandè, da cui fuggirono attorno al X secolo probabilmente per sfuggire alle spinte espansionistiche dei grandi imperi islamici medievali costituitisi sulle sponde del Niger e per salvare , così , la loro identità culturale e religiosa . I Dogon si insediarono nella regione scacciando i Tellen , la trogloditica popolazione che abitava le grotte oggi visibili nella parete verticale della falesia ( oggi necropoli dei Dogon )
Le case dei Dogon
Da quei tempi remoti fino ad oggi pare che i Dogon non abbiano avuto contatti con nessun tipo di civiltà . I primi a far conoscere queste popolazioni furono due etnologhi che li studiarono dal 1931 al 1952 e li fecero conoscere al mondo . I villaggi sono costituiti da piccole case fatte di fango e paglia , sono orientati da nord a sud e la loro pianta rappresenta simbolicamente il corpo umano . Il torace è rappresentato dalle case e dai granai . Le mani sono rappresentate dalle case delle donne mestruate , situate ai due estremi del villaggio . In basso c’è l’altare , dalla caratteristica forma fallica . La testa è il togu-nà , la” casa della parola ” , dove si riuniscono gli anziani per le decisioni più importanti .
Il viaggio inizia percorrendo l’altopiano
Si scende la parete della falesia fino ai villaggi in pianura
Le tombe ancestrali
Il mercato tra i campi di mais
L‘economia e la lingua
L’economia della società Dogon è di mera sussistenza , basata solo in parte su caccia , pesca e allevamento , ma principalmente sull’agricoltura . Centro di riferimento temporale , spaziale e sociale è il mercato . Il mercato non è solo un luogo di compravendita , ma è un punto di incontro caratterizzato da intensi scambi sociali. La loro civiltà è basata sulla tradizione orale , non hanno una lingua scritta . Essi possiedono tuttavia migliaia di segni grafici . Questi hanno una funzione rituale e sono tracciati nelle fondamenta dei vari edifici o altari .