La sintesi dell’Urea di Wöhler
Nel 1828 Friedrich Wöhler (1800-1882) pubblica un articolo negli Annalen der Physik und Chemie, 88, Lipsia “dal titolo Sulla produzione artificiale di urea “nel quale espone in modo molto sintetico la sua scoperta della sintesi dell’urea. Il materiale che presento comprende la traduzione dell’articolo di Wohler e due interessanti articoli di due storici della chimica contemporanei che mettono in luce aspetti complementari della scoperta : uno è l’articolo di Otto Theodor Benfey e l’altro di Herbert Teichmann.
Di seguito è la traduzione dell’articolo di Wöhler:
Sulla produzione artificiale dell'Urea di F.Wohler
. . Il contesto della sintesi dell’Urea
Saggio di Otto Theodor Benfey
La sintesi dell’Urea di Wöhler è stata oggetto di studio da parte del chimico e storico della scienza Otto Theodor Benfey che vi ha dedicato un bellissimo saggio ” The Laboratory Preparation of Urea – A Breakthrough in Organic Chemistry” (La preparazione in laboratorio dell’urea: una svolta nella chimica organica). Nel suo saggio illustra gli aspetti chimici che stanno alla base del lavoro di Wöhler , ne valuta la risonanza che ebbe nell’ambiente dei chimici dell’epoca e il ruolo che svolse nella critica alla teoria Vitalistica . Quest’ultima riteneva la produzione di molecole organiche fuori dalla portata dei mezzi chimici e fisici .
Di seguito è la traduzione del suo saggio :
Saggio di Herbert Teichmann
Lo storico della chimica Herbert Teichmann attraverso il suo saggio ” 175 Jahre Wöhlers Harnstoff-Synthese” ( 175 anni dalla sintesi dell’urea) ricostruisce gli esordi scientifici , i tentativi e le tappe che hanno portato Wohler alla sintesi dell’urea. Un cammino affascinante che contiene diverse sorprese. Mette in evidenza lo scarso se non nullo interesse di Wohler verso le teorie vitalistiche, malgrado la sua sintesi abbia acquistato nel tempo un significato altamente simbolico. Ci sono riferimenti a intuizioni che arricchiscono l’immagine dello scienziato. Anche il lato umano di Wohler è tratteggiato in modo amabile .
Di seguito è la traduzione del suo saggio
Inquadramento storico della sintesi dell'Urea di Wohler
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Friedrich Wöhler – Note bibliografiche
Wöhler ha ventotto anni quando ottiene questo risultato. Si era laureato in medicina a Heidelberg, ma il suo maestro Leopold Gmelin (1788-1853), lo sprona a coltivare la sua abilità sperimentale come chimico. Grazie al suo interessamento trascorre un anno a Stoccolma lavorando con Berzelius, con cui in seguito continuerà a mantenere rapporti stretti. Sperimentando appassionatamente con la chimica sin dalla prima giovinezza, aveva scoperto i sali dell’acido cianico da giovane studente di medicina ad Heidelberg, attraverso la sproporzione del cianogeno, da poco scoperto da Gay-Lussac (1778-1850). Continua la ricerca sui cianati a Stoccolma dove resta un anno. È proprio a Stoccolma che ottiene una sostanza dalla reazione tra cianogeno e ammoniaca che risulterà in seguito urea. Ma sarà solo dopo quattro anni , dopo essersi trasferito a Berlino, che riprenderà lo studio della sostanza incognita, riuscendo a riconoscere la sua natura.
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Friedrich Wöhler (1800-1882)
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La teoria dualistica di Berzelius
La chimica del primo novecento era fortemente dominata dalla teoria dualistica di Berzelius.
Jöns Jacob Berzelius (1779-1848)
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I fenomeni di elettrolisi che vennero studiati dopo la scoperta della pila di Volta contribuirono all’isolamento non solo di molti elementi ma alla creazione di una teoria che spiegava la formazione dei composti con l’attrazione che si instaurava tra una parte positiva e una negativa. Così poteva essere spiegata la formazione degli ossidi acidi e basici e i loro sali, dove i metalli erano il polo positivo, mentre i non metalli quello negativo, come accadeva nell’elettrolisi delle sostanze fuse o in soluzione.
Il complesso mondo organico
Se questo schema concettuale ebbe successo nei composti inorganici non così fu per quelli organici. Qui un gruppo di soli quattro elementi dava origine ad un numero enorme di composti con un largo intervallo di composizione e spesso di notevole stabilità, malgrado il fatto che solo un gamma limitata di composizione poteva portare ad un massimo di neutralizzazione elettrica, come invece accadeva nelle molecole inorganiche.
Le difficoltà della sintesi organica
La mancanza di una spiegazione alla complessa natura dei composti organici aveva costituito un grosso ostacolo ai tentativi di sintesi di questi composti. Vi era inoltre una obbiettiva difficoltà nelle procedure di sintesi anche semplici e una maggiore difficoltà di stabilire la composizione dei composti organici mediante analisi elementari. A favorire e completare questo isolamento del mondo organico contribuivano le teorie vitalistiche. Queste, sotto varie forme, consideravano i processi del mondo vivente e quindi la riproduzione delle sue molecole possibili solo con interventi di specifiche forze che non erano comprese in quelle fisiche e chimiche. E’ in questo panorama che si inserisce la sintesi della prima molecola considerata organica , l’urea , da parte di Wohler .
Tematiche connesse:
La storia dell”analisi dei composti organici
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2 commenti
Splendida iniziativa. Sono un chimico anche io mi interesso di divulgazione scientifica e di storia intesa nelle varie discipline come storia del genio umano.
Ti ringrazio per il tuo giudizio!.